«Mi piaceva il cartone animato "Il tulipano nero" e quando ho iniziato a praticare il fioretto a sei anni, mi sentivo a metà strada tra il manga e la realtà , come quasi tutti i bambini che sognano di vincere il primo duello.»
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«Ringrazio il Viagra, che ha creato una rivoluzione simile, per impatto sociale e culturale, a quella della pillola anticoncezionale. Ha liberato l'uomo, colmando il divario tra desiderio e realtà . Annullando i limiti d'età e salute fisica.»
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«A meno che la storia conduca le scene, le scene in realtà non significano nulla.»
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«Riesco quasi sempre a cavalcare sia la realtà che l'immaginazione. La mia realtà ha bisogno dell'immaginazione come una lampadina ha bisogno della presa. La mia immaginazione ha bisogno della realtà come un cieco ha bisogno del suo bastone.»
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«L'Unità divina è presente in ogni creatura come la realtà ed il valore supremo verso il quale ogni cosa tende.»
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«Non trovo in me altro che sensazioni, pensieri, volontà particolari e passeggere: l'io uno ed identico che sembra essere dappertutto non si trova in realtà in nessuna parte.»
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«Forse sono anomala. Se mi capita di scoprire che una persona che ho fatto assolvere in realtà era colpevole mi viene tristezza perchè non ho capito nulla e sono stata presa in giro.»
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«Essenzialmente ritengo che i film rispetto alla realtà siano intessuti in maniera più fitta per via del tempo ristretto previsto per un lungometraggio. Presentare situazioni sconvolgenti e vestirle attraverso una storia narrata in un film è come porle in un'arena tranquilla, più serena, che permette allo spettatore di affrontare le proprie paure.»
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«La prima delle nostre responsabilità sia quella di scrivere meglio possibile, il primo dovere che abbiamo è nei confronti del nostro talento di scrittori, il che significa cercare di descrivere la realtà così come la percepiamo.»
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«Attraverso i suoi lavori Bergman ci lascia la testimonianza di una capacità straordinaria di indagare a fondo e senza condiscendenze sui grandi interrogativi etici legati alla condizione umana; sulla complessità e spesso sull'asprezza delle relazioni interpersonali; sulla forza della dimensione del sogno e della memoria come strumento di conoscenza e di interpretazione della realtà . Il suo rigore formale e la sua passione hanno contribuito a costruire l'identità stessa dell'espressione cinematografica e a declinarne i tratti più alti e peculiari»
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«La disinvoltura linguistica del dialogo manzoniano cos'altro è se non il segno, la spia, di una religione indifferente alla realtà , alla realtà così com'è intesa dai romanzieri realisti?»
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«Mi piacevano i western. I film di cow-boy mostrano una concezione molto sintetica della giustizia: da una parte i buoni, dall'altra i cattivi. Era semplicistica, ma per gli adolescenti era anche il miglior modo di identificarsi con gli eroi che si muovevano sullo schermo. A quell'età si ha bisogno di una realtà bicolore, tutto nero o tutto bianco.»
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«Il grande salto è avvenuto quando ho scoperto di essere un musicista provinciale. In realtà lo sapevo già , ma non avevo mai provato a farmene una ragione. Poi ho scoperto che c'era qualcosa di buono in questa provincialità , perchè significava soprattutto legame con la mia tradizione; dovevo solamente cambiare modo di esprimere tale legame.»
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«Molti pensano che lo faccia apposta a non parlare mai del film al quale sto lavorando. In realtà non è una tattica pubblicitaria ma è dettata solo dal fatto che non mi piace parlare di qualcosa che non ho ancora fatto o completato: sarebbe parlare delle intenzioni e queste possono cambiare in qualsiasi momento.»
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«Io giro l'Italia e il tema drammatico che vedo emergere è la profonda sofferenza e la grande inquietudine della gente. Il Paese è pervaso da una passione triste. L'unico che si è dipinto un sorriso in faccia è il Cavaliere, ma lui com'è noto vive in un'altra dimensione che non ha niente a che vedere con la realtà .»
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«La guerra è infelice oltre ogni descrizione e solo un folle o un delinquente potrebbe rendere sentimentale la sua crudele realtà .»
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«A volte, lo ammetto, mi piacerebbe essere un po' più ironico. Mi capita che, per rispettare fino in fondo l'emozione che ho, non uso abbastanza ironia. Così rischio di prendermi un po' troppo sul serio, che è una delle stronzate più grosse che si possa commettere, perchè in realtà non ci si può prendere troppo sul serio nel fare canzoni.»
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«Non capisco come mai ancora oggi, oltre duemilae anni dopo la nascita di Cristo, in qualche modo la guerra debba essere la risoluzione, attraverso la violenza, delle controversie. Continuo a pensare che è inutile che ci professiamo così tanto moderni o modernisti, quando poi alla fine facciamo i conti con queste realtà .»
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