«Il liberalismo prima che una questione di più o di meno in politica, è un'idea radicale della vita: è credere che ogni essere umano debba essere libero di soddisfare la propria individualità e il proprio destino intrasferibile.»
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«La condizione dell'uomo è stupefacente. Non gli viene data né gli è imposta la forma della sua vita come viene imposta all'astro e all'albero la forma del loro essere. L'uomo deve scegliersi in ogni istante la sua. È, per forza, libero.»
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«Mi sento più vivo in un teatro che in qualunque altro posto, ma quello che faccio in teatro l'ho preso dalla strada.»
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«Io credo che si reciti solo nella vita, mentre nell'arte si persegue solo la verità.»
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«Giro quasi sempre dei film in lingua straniera ed è diventato per me piuttosto naturale. È una questione d'abitudine. Non vivo all'estero e ho un modo di pensare francese, ma quando lavoro per un po' in inglese, mi capita di non trovare più le parole in francese. Ho bisogno di un periodo di riadattamento. Arrivo a pensare che girare in inglese mi dia maggiore libertà perché mi separa maggiormente dalla mia storia personale.»
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«Il 29 novembre 1947 l'Assemblea Generale delle Nazioni Unite ha adottato una decisione a favore della fondazione di uno Stato Ebraico indipendente in Palestina ed invitato gli abitanti del paese a prendere le misure richieste da parte loro per attuare il piano. Questo riconoscimento, da parte delle Nazioni Unite, del diritto al popolo ebraico di stabilire un proprio stato indipendente non può essere annullato.»
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«Spinti da questa storica associazione, gli Ebrei lungo tutti i secoli si sforzarono di tornare alla terra dei loro padri e di recuperare la dignità di Stato. In decenni recenti sono ritornati in massa. Essi hanno bonificato il deserto, fatto rivivere la loro lingua, costruito città e villaggi e stabilito una comunità vigorosa ed in continua espansione, con una propria vita economica e culturale. Cercarono pace, ma erano preparati a difendersi. Recarono la benedizione del progresso a tutti gli abitanti del paese.»
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«Un esercito è una vasta comunità di persone, più che l'insieme delle sue armi. Può sembrare grottesco che quella della guerra venga chiamata arte, ma combattere vuol dire, più di ogni altra cosa, saper condurre uomini e donne, e questa è la più difficile delle imprese umane, soprattutto quando sono in gioco la vita e la morte.»
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«So che tutti diranno "Nijinsky è impazzito", ma non mi preoccupo perché ho già recitato la parte del pazzo a casa. Questo è ciò che tutti pensano, ma non mi metteranno in un manicomio perché io ballo molto bene e presto i soldi a chi me li chiede. Alla gente piacciono gli eccentrici, così mi lasceranno in pace e diranno che sono un folle pagliaccio. Mi piacciono i malati di mente perché so come parlare con loro. Quando mio fratello era in manicomio, io lo amavo e lui poteva sentirlo. Ai suoi amici piacevo. Allora avevo diciotto anni e ho potuto capire la vita di una persona malata di mente.»
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«Essere romantici è come leggere la vita con un tipo di lente particolare, io questa lente la uso sempre anche quando non canto.»
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«L'uomo che ho amato di più nella vita è un signore che non mi ha fatto la corte ma non per colpa sua. Era nato qualche secolo prima di me. Si chiamava Rabelais, l'autore di Gargantua e Pantagruel che oltretutto, disdetta, era pure un frate!»
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«Tu, che nell'ora di Amore estaticamente sempre presenti al mio cuore - ravvolto nel suo fuoco - il tuo cuore, suo testamento; tu, di cui nell'accostarmi sentii che il respiro era l'intimo incenso del santuario d'Amore, tu, che in silenzio lo hai posseduto e, attenta al suo desiderio, hai unito la tua e la mia vita mormorando: "Io sono tua, e tu sei uno con me", quale grazia da te, quale premio per me, quale gloria viene ad Amore - quando tutte le profonde scale tu scendi, fino all'oscura secca e alle lamentose acque della plaga dei sospiri, e colà i tuoi occhi, in liberazione, innalzano il mio spirito prigioniero alla tua anima!»
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«Nato con la sua vita, creatura di ardente sete e di squisiti appetiti, lì, accanto al suo cuore pulsava nelle tenebre - finché quel giorno una voce chiamò per lui, e i lacci del nascere si sciolsero.»
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«Il trono d'Amore non era con loro ma - ben sopra ogni vento ardente di benvenuto e di addio - lui sedeva, in boschetti immoti di cui quelli non sognano; benché Verità preveda il cuore di Amore, e Speranza lo preannunci, e Fama sia desiderabile in virtù di Amore, e Gioventù sia cara, e Vita sia dolce ad Amore.»
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«Segnai le Potenze affini, che il cuore trova belle: Verità, con temute labbra; occhi levati al cielo, la Speranza; e Fama che accende, con ali sonore, le ceneri del | Passato in segnali di fuoco, ad atterrire il volo di Oblio; e Gioventù, con ancora qualche capello d'oro cadente sulla spalla dopo l'ultimo amplesso in cui due dolci braccia lo strinsero forte; e Vita, sempre a intrecciar fiori che vestiranno Morte.»
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«Il sonetto è una moneta: il dritto svela | l'anima; il rovescio, la Potenza cui è dovuta: | serve, che sia in tributo degli augusti | appelli della Vita o in dote al gran corteo | di Amore; o, tra i soffi cavernosi della fosca ripa, | sul palmo di Caronte versi il pedaggio a Morte.»
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«O amore, mio amore. Dovessi io non più vedere te o neanche, in terra, l'ombra di te, né il riflesso dei tuoi occhi in una fonte, come suonerebbe - per l'oscuro pendio della vita - il turbinìo delle perse foglie di Speranza, l'aliare dell'imperitura ala di Morte?»
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«Da quando ti ho incontrata è come se in ogni parola che dico nella mia vita ci fosse una lettera del tuo nome, perché alla fine di ogni discorso compari sempre tu.»
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«Sulla vita ci deve essere una libertà di scelta personale, non c'è nulla di estremista nel dirlo, mia madre che è cattolica mi ha insegnato il libero arbitrio.»
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