«Sono l'artista latino che ha avuto maggior successo nella storia nel rappresentare la cultura latina. Può sembrare immodesto, ma è la verità.»
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«La Chiesa se n'è accorta già all'epoca di Galileo, e, senza farsi ingannare dalla visione religiosa della storia sottesa sia alla scienza, sia all'utopia, sia alla rivoluzione, è entrata in conflitto con queste versioni secolarizzate del tempo escatologico, perché ha capito che lo corrodono all'interno fino a farne smarrire la traccia, con danni irreversibili per gli apparati (le Chiese) che hanno il loro fondamento e la loro giustificazione nella visione escatologica del tempo e della storia. Questo è quanto ci insegna la storia e lo stato dei fatti ci conferma.»
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«E' possibile dire che sia la scienza, sia l'utopia, sia la rivoluzione sono animate da una visione del tempo e della storia profondamente religiosa, dove alla fine si realizza ciò che all'inizio era stato annunciato.»
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«La storia non è stata gentile con le conseguenze di lunghi periodi di bassi premi di rischio.»
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«La parola storia, per nostra confusione, è adoperata ad esprimere due ordini di nozioni diverse, e cioè l'insieme delle cose accadute, e quell'insieme di mezzi letterari che sono adoperati per tentarne la esposizione. Veramente la parola greca corrisponde al secondo ordine di nozioni, anzi esprime l'atteggiamento subbiettivo del ricercare; e così comincia col padre della storia il senso letterario della parola: "Questa è la esposizione della ricerca di Erodoto". Quando in sulla metà del secolo XIX cominciò a sorgere il bisogno di una disciplina organizzata della ricerca storica, il Gervinus escogitò il nome di Historica, in analogia a Grammatica e Logica.»
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«Nella storia de' principi, fu raro e bellissimo esempio d'animo retto e di volontà sincera ed operosa, quello che dimostrò al tempo de' padri nostri Pietro Leopoldo I granduca di Toscana. Quindi è che scrivere di lui e del suo governo mi parve fatica non disutile, come documento per comporre la gran contesa in cui si travaglia questa età nostra, tra le paure del principato e le ambizioni del popolo. Dirò di Leopoldo ciò ch'ei fece e ciò ch'ei volle e non poté fare; le poche colpe sue, le molte del secolo, ancora restìo a intendere il retto e l'utile, e ad accoglierlo.»
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«Questo millenovecento è stato un secolo di filo spinato e sbarre. La mia generazione è stata la più incarcerata della storia d'Italia per motivi politici. Per un prigioniero la bellezza è il pensiero più importante per resistere. [...] La bellezza è stata decisiva più del coraggio, per dare fibra alla resistenza.»
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«Quassù [in alta montagna] l'ispirazione entra nel naso e la mucosa fiuta la storia dell'aria, i suoi viaggi.»
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«Maltempo sono per me le prigioni che ancora continuano per le lotte politiche degli anni settanta e ottanta del secolo e millennio scorso. Stragi di stato restano impunite insieme a un rancore conservato nel ghiaccio verso i noialtri di allora. Sono un cittadino dimezzato, metà storia mia sta nelle prigioni e negli esili, dove ancora scontano i dannati.»
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«Napoli è stata una capitale d'Europa, Roma il centro della cristianità: non appartengono al Centro Sud, appartengono al mondo e perciò si ignorano. Troppo vicine per potersi misurare, sono due immensità separate dalla storia. Hanno avuto in comune una gran folla di abitanti dentro le mura, questo ha reso temibile il popolo, gli ha dato un'aria sorniona da signore decaduto, consapevole del suo rango.»
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«Napoli ha avuto nella sua storia problemi duri e seri, che l'hanno resa una città non del Sud d'Italia, ma del mondo.»
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«Il 30 novembre del 1994 ero in navigazione sulla Achille Lauro, al largo della Somalia, scoppiò un incendio che tre giorni più tardi, il 2 dicembre ne causò l'affondamento. Ho visto affondare per sempre l'ultimo transatlantico con tutta la bellezza blu delle sue ciminiere.»
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«Non sono d'accordo che il passato sia stato più gradevole - vogliamo dire vivibile? - del presente. Se entriamo nella storia ci accorgiamo che la fine del mondo, inteso come oggetto fin qui conosciuto, è sempre stata presente, è sempre stata sospesa sulle teste dell'umanità. Insomma, il futuro è sempre stato un buco buio, proprio per le caratteristiche che il futuro ha in quanto ignoto.»
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«Se guardiamo alla storia delle altre nazioni, antiche o moderne, non si trova esempio di una crescita così rapida, così gigantesca, di un popolo così prospero e felice.»
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«Un lettore non dovrebbe essere consapevole del fatto che qualcuno ha scritto la storia che sta leggendo. Deve essere completamente immerso e sommerso nell'ambiente.»
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«Siamo soliti a guardare avanti, spesso trascurando le benemerenze di ieri; non siamo facili alla gratitudine, alla memoria, alla coerenza con il nostro passato, all'ossequio, alla fedeltà dovuta alla storia, alle azioni che si succedono da una generazione all'altra degli uomini. Spesso si rivela assai diffuso un senso di distacco dal tempo trascorso: e ciò è causa di inquietudine, trepidazione, instabilità.»
| VOTI: 1 |
«La Chiesa è il prolungamento nella storia, nel tempo e nello spazio, di Cristo.»
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«Protagonisti non vuole dire avere la genialità o la spiritualità di alcuni, ma avere il proprio volto, che è, in tutta la storia e l'eternità, unico e irripetibile.»
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«I contadini lucani nella loro secolare storia hanno avuto tre guerre collocate nel tempo, la prima delle quali fu contro i greci che conquistarono queste terre. Da un lato c'erano gli eserciti organizzati degli Achei con le loro armi; dall'altro i contadini con le loro scuri, le falci e i coltelli. La seconda guerra fu quella contro i Romani che permise la diffusione della teocrazia statale con tutte le sue incomprensibili leggi. Infine la terza e ultima fu quella dei briganti: i contadini non avevano cannoni come "l'altra Italia" che li stava sottomettendo, ma avevano la rabbia dovuta alla povertà, all'emigrazione, all'ingiustizia sociale che il nuovo stato savoiardo stava perpetrando nelle terre meridionali.»
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«Gli Stati, le Teocrazie, gli Eserciti organizzati sono naturalmente più forti del popolo sparso dei contadini: questi devono perciò rassegnarsi ad essere dominati: ma non possono sentire come proprie le glorie e le imprese di quella civiltà, a loro radicalmente nemica. Le sole guerre che tocchino il loro cuore sono quelle che essi hanno combattuto per difendersi contro quella civiltà, contro la Storia, e gli Stati, e la Teocrazia e gli Eserciti. Sono le guerre combattute sotto i loro neri stendardi, senz'ordine militare, senz'arte e senza speranza: guerre infelici e destinate sempre ad essere perdute; ferocie disperate, e incomprensibili agli storici.»
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