«Il Risorgimento lo porto nel cuore. E sono convinto che non sia un sentimento soltanto mio, che gli italiani lo sentano quanto me.»
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«I nomi del Risorgimento sono vivi, sono dentro di noi, ci appartengono. Ovunque vada, in questo lungo viaggio in Italia, mi rendo conto che gli italiani sono sempre orgogliosi della loro storia.»
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«Ho stima per D'Alema. Ma lo considero una delle persone più antipatiche che abbiano mai gravitato nell'ambiente della storia repubblicana. Ho simpatia umana per Bertinotti che considero però quanto di più distante esista dalle mie idee.»
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«Ho un rapporto sereno con il fascismo. Lo considero un passaggio della nostra storia nazionale.»
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«E in che consisteva l'ostacolo? Nelle rispettive personalità unite al passato, a ignoranza e paura, timidezza, pruderie, mancanza di fiducia in se stessi, esperienza e disinvoltura, più qualche strascico di divieto religioso, l'educazione britannica e l'appartenenza di classe, la Storia insomma. Cosette di poco conto. (pp. 80-81)»
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«È vero che quando io scrivo d'impulso qualche cosa, ovviamente racconto le emozioni dei miei personaggi, ma è anche ovvio che se devo poi far muovere questi personaggi, farli agire, e svolgere una storia che regga un romanzo, per costruire la situazione e l'intreccio, ho bisogno delle idee.»
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«Noi italiani abbiamo dimenticato che la musica non è solo intrattenimento, ma è una necessità dello spirito. Questo è grave perché significa spezzare delle radici importanti della nostra storia.»
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«Joel e Ethan Coen mi hanno portato in una caffetteria e mi hanno descritto Anton Chigurh in tre minuti. Io ho detto: 'Non parlo inglese, non guido e odio la violenza. Come posso interpretarlo?'. E loro: 'È per questo che vogliamo te, porterai qualcosa di nuovo alla storia'.»
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«Il fondatore del nostro partito, Antonio Gramsci, è uno dei più originali pensatori dei nostri tempi, il più grande degli italiani dell'epoca nostra, per la traccia incancellabile che col pensiero e coll'azione egli ha lasciato. Con Gramsci il marxismo, liberato dalle parassitarie deformazioni del fatalismo positivistico e del materialismo volgare, riacquista tutto il suo valore si concezione del mondo e visione integrale della storia. È di nuovo guida dell'azione e del pensiero in tutti i campi, non solo nella ricerca puramente politica, ma nella critica di una decrepita cultura idealistica incapace di farci capire il mondo di ieri e di oggi, nella costruzione di una cultura nuova e nella lotta per il rinnovamento della società.»
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«La dialettica temporale come lotta tra bene e male è quella che c'è nella storia temporale umana nella quale positivo e negativo, bene e male sono sempre in lotta, sempre in tensione, sempre insieme.»
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«Il male va distinto in possibile e reale: in Dio è presente come possibile, e lì lo trova l'uomo, che lo realizza nella storia.»
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«Quanto è successo [...] è stato molto doloroso, a vari livelli. Proprio perché non si trattava solo di spiacevoli insulti personali, ma anche di un vero e proprio caso nazionale. Penso che sia molto difficile per la gente capire quanto questa storia sia stata tumultuosa e devastante per la mia famiglia. E tuttavia sono stata molto fortunata ad avere sempre la solidarietà dei miei familiari, costantemente al mio fianco.»
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«Sono venuto via con il dubbio sulla validità della concezione di Wagner sull'opera, ma allo stesso tempo con il desiderio di continuare i miei studi su questa musica, la più complessa che sia mai stata scritta. In ogni caso "L'anello dei Nibelunghi" è uno degli eventi più significativi della storia dell'arte.»
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«La storia della corrida è legata a quella della Spagna, tanto che senza conoscere la prima è impossibile capire la seconda.»
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«È tempo che la storia abbandoni lo psicologismo e il soggettivismo in cui si disperdono i più acuti lavori contemporanei e riconosca che la sua missione è quella di ricostruire le condizioni oggettive in cui gli individui, i soggetti umani si trovano immersi.»
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«Molto spesso i soldati non sono come li vediamo sullo schermo. I migliori, quelli che arrivano al grado di generale, studiano con impegno ciò che riguarda la loro professione, commentano la storia da eruditi e osservano con intuito la psiche umana.»
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«Se uno scrivesse la storia d'Italia dovrebbe prima leggersi i 124 volumi della commissione P2. C'è tutto il degrado d'Italia.»
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«Spinoza si distingue nettamente da tutti i filosofi di cui si occupa la storia della filosofia: è senza uguali il modo in cui fa tremare il cuore a quelli che si avventurano nei suoi testi.»
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«Certe cose sono sconvolgenti e inaccettabili alla comune coscienza. La comune coscienza è inadattabile alle atrocità. E ci sarà pure qualche ragione. Forse perché essa, in realtà, le vuole. La comune coscienza prima non ha accettato le atrocità naziste, e poi ha preferito dimenticarle. [...] Certe cose atroci architettate o comunque volute dal Potere (quello reale non quello sia pur fittiziamente democratico) sono comunissime nella storia: dico comunissime: eppure alla comune coscienza paiono sempre eccezionali e incredibili.»
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«Ho capito di colpo che cosa è oggi il Movimento Studentesco. Esso è un movimento politico la cui ascesi consiste nel fare. È qualcosa di più e di diverso dal pragmatismo talvolta ricattatorio sotto il cui segno il Movimento Studentesco è cominciato: pragmatismo che non trascendeva ancora se stesso in una specie di religione di se stesso: ma era un semplice dato, non privo, nei casi peggiori (il fanatismo per Che Guevara) di vecchia retorica piccolo borghese. Ora, per la prima volta, che io sappia, nella storia il Credere nasce dal Fare: mentre dal tempo della Bibbia, attraverso San Paolo fino ai giorni nostri, il Fare non era che l'altra faccia del Credere.»
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